Favorire l’ordine

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La cura delle cose come il diventare capaci nelle azioni non sono frutto di un addestramento diretto e severo, quanto di una maturazione interna attraverso l’esperienza che i bambini spontaneamente compiono. Occorre però un costante aiuto dato attraverso l’ambiente e la scelta di ogni oggetto messo a disposizione.

Ecco alcuni esempi:

La scopina cade di continuo ed è sempre per terra?

Prima di rimproverare, verifichiamo se l’appendino sia troppo piccolo o il gancio troppo stretto oppure fissato messo troppo in basso rispetto alla lunghezza del manico della scopa o anche posto in un angolo un po’ buio dove è meno piacevole andare…

I libri sono in disordine e cadono sempre?

Intanto mettiamone pochi alla volta dopo averli presentati e letti più volte ai bambini. I più grandi riescono a sceglierli se sono posti di taglio, ma i piccoli no. Per loro conviene disporli frontalmente, come in una bella vetrina. Per questo è utile una mensola stretta limitata sul davanti con un listello. I libri messi di taglio vanno tenuti diritti con reggi-libro o separati con grossi cubi di legno.

A tavola i bambini bagnano sempre la tovaglia?

Oggi che si usa un po’ ovunque l’acqua minerale, si portano in tavola bottiglioni di uno o anche di un litro e mezzo. È ovvio che nello sforzo di versarsi da bere sia difficile per i piccoli controllare il peso di tali recipienti. Adottate piccole bottiglie da mezzo litro o, meglio ancora, versate per ogni tavolo l’acqua in una piccola brocca da sollevare e inclinare facilmente. Dobbiamo sempre favorire il buon risultato delle azioni, non creare difficoltà in più.

In attesa del pranzo i bambini a tavola fanno un gran chiasso, battono i cucchiai e così via?

Per i bambini è praticamente impossibile non solo stare fermi, ma anche inattivi sia pure per mezzo minuto. Gridare, battere i cucchiai è pur sempre fare qualcosa, quindi imporre il silenzio è un non-senso, pura repressione. La soluzione sta nel ridurre al minimo l’attesa, andare a tavola quando il cibo è già arrivato e non in anticipo.

Dopo un’attività di travaso o di manipolazione ci sono tracce di farina o piccole pozzanghere tutto intorno?

La soluzione migliore non sta nel lasciare tutto così perché “tanto qualcun altro pulirà”, ma nel coinvolgere i bambini anche dei due o tre anni nel riordino. L’attività è conclusa quando ogni cosa è tornata al suo posto. Prevediamo dunque attrezzi per il riordino, come li sceglieremmo per noi stessi: una o due palette con relativo scopino, spugne per lavare e strofinacci (in dimensioni ridotte), scopa e pattumiera e così via. Abbiamo previsto grembiulini di stoffa per proteggere gli abiti quando si impasta o si dipinge?

Chiara Comberti