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Parto in casa: i pro e i contro

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Il parto in casa dovrebbe essere una possibilità consentita a tutte le donne che godono di buona salute in gravidanza, il cui bambino cresce regolarmente e si presenta in posizione cefalica (ovvero a testa in giù) al termine della gravidanza. Queste condizioni che sono valide per più dell’85% delle donne, consente la scelta del parto a domicilio seguito da ostetriche professioniste competenti in questo tipo di assistenza.

I PRO DEL PARTO IN CASA

La casa consente l’esprimersi dell’intimità sia per la donna che per la coppia: la donna è libera di muoversi  come ritiene, scegliere le posizioni più favorevoli o anche immergersi in acqua, nella vasca da bagno o fare una doccia: tutto ciò  che le consente di sostenere le doglie. La presenza di un’ostetrica che la supporta è fondamentale.

A volte è il compagno a fare tutto questo e l’ostetrica segue che tutto si svolga regolarmente, effettua periodicamente visite vaginali per verificare l’evolversi del travaglio e ascolta il battito del bambino per controllare il suo benessere.

Nel parto in casa è la donna che sceglie la posizione più efficace: accovacciata, carponi, sul fianco o anche nell’acqua. L’ostetrica e la donna troveranno il modo migliore per far nascere nel modo più dolce il bambino

I CONTRO DEL PARTO IN CASA

Il parto in casa è un servizio che solo in poche aree riceve sostegno economico. In Emilia Romagna il servizio è offerto dalla Asl in alcune province e parzialmente rimborsato in altre, mentre in Piemonte, Trentino Alto Adige e nelle Marche è previsto un rimborso parziale delle spesa sostenute dalla coppia.

Oltre a ciò esiste poca informazione su questa possibilità, ritenuta ancora poco praticabile e sicura per la mamma e per il bambino. Il sostegno sociale, familiare e culturale manca alle coppie che optano per questa soluzione e questo può condizionare molto il loro desiderio e rendere più faticosa la scelta.