ALTRE PROPOSTE

L’atelier Stern.

A livello della sala da pranzo si trova in una piccola stanza l‘atelier di pittura secondo Arno Stern, detto anche il closlieu. È un luogo chiuso, appartato, dove alcuni bambini possibilmente di età mista dipingono liberamente in verticale su fogli 70 x 50, scegliendo tra diciotto colori quello che di volta in volta preferiscono.
La praticienne l’educatrice che guida l’attività aiuta a disporre il foglio, si limita a minime indicazioni tecniche – come si tiene il pennello, come si cambia colore, che fare se una goccia scivola giù e simili – ma evita qualsiasi intervento sul foglio del bambino, non dà modelli né suggerimenti, tanto meno giudizi sul lavoro eseguito. Il foglio, una volta asciugato, viene conservato con cura, ma non è mai portato a casa, al fine di proteggere il bambino da qualsiasi commento familiare e lasciarlo totalmente libero nel suo percorso espressivo.
Il closlieu è un rifugio, è un luogo sempre uguale a se stesso, un luogo creato con cura dove il giudizio e la competizione vengono inibite.

Karate

Da ottobre a maggio, il lunedì dalle 16:00 alle 17:30.
Il Karate fa parte di quelle discipline sportive che, operando attraverso il corpo, plasmano la mente. Tra i vantaggi che deriva dalla sua pratica, un posto di rilievo assume il miglioramento delle capacità d’autocontrollo: aiuta, in altre parole, a valutare la situazione ed a reagire opportunamente.
Il karate non è quindi solo uno sport, ma una scuola di vita, una filosofia che aiuta a crescere meglio, insegna l’ascolto, il rispetto delle regole e la disciplina Per questo motivo il karate è consigliato anche ai più piccoli, infatti i bambini possono avvicinarsi a questo sport all’età di cinque-sei anni, quando sono abbastanza grandi per capire e seguire gli insegnamenti del maestro e nello stesso tempo abbastanza piccoli da non aver paura di imparare a cadere.

Teatro

Il teatro è gioco, creatività, ricerca di sé, espressione delle proprie potenzialità.
Il teatro è libertà, ma anche regola. Il teatro per sua natura si offre come un bacino inesauribile di stimoli, giochi ed esercizi che divengono per i bambini occasione per mettersi in gioco e sperimentare, nel rispetto della capacità di ciascuno, senza forzature né costrizioni.
Il teatro ricrea uno spazio speciale, simbolico, oltre che fisico, nel quale il bambino, partendo dall’imitazione, si possa sentire libero di ricercare il nuovo, arrivando alla personalizzazione del gioco.
Il teatro è relazione e confronto. Le attività si articolano in giochi individuali e giochi di gruppo, intervallando alcune esperienze personali ad altre condivise, per scoprire da soli ciò che si può fare, attraverso l’utilizzo del proprio corpo e della propria voce e arrivando poi, al momento opportuno, al confronto con l’altro.

STRUTTURA DEL LABORATORIO

Il gioco teatrale.
Seguendo la regola del “facciamo che…”, i bambini si cimentando nel gioco della finzione in maniera naturale e inconsapevole: si tuffano in mondi inventati, ricoprono ruoli e “recitano parti”. Attraverso gli strumenti propri del teatro invece, la fantasia e la creatività possono trovare una forma di espressione consapevole. Gioco e teatro si fondono in un’attività unica e completa.

Dal gioco alla consapevolezza.
In questa seconda fase i bambini scoprono come, i giochi e gli esercizi appresi nella prima fase, in realtà possano avere un risvolto teatrale: una fase di approfondimento e di sperimentazione sempre più consapevole, quindi, che conduce gradualmente il gruppo verso il “fare teatro”.

La creazione.
Dopo aver giocato, sperimentato e acquisito consapevolezza, il bambino ha assimilato gli strumenti necessari per “mettere insieme i pezzi” e creare! Il teatro è gioco, espressione di sé e creazione! Questa terza fase, che verrà strutturata in base alla risposta e alle esigenze del gruppo, può sfociare in un momento di confronto interno al gruppo, in un momento di gioco insieme ai propri genitori, in una prova aperta o in un piccolo spettacolo.

È aperto anche a ragazzi non frequentanti la scuola.